La scelta di un’azienda di formare i propri dipendenti al primo soccorso non è solo un obbligo (per alcune categorie di impresa) ma anche una scelta importante in termini di sicurezza e di educazione civica.
La presenza di personale formato alle manovre salvavita in qualsiasi contesto lavorativo, sia nelle realtà aziendali sia nelle strutture sanitarie, significa avere credenziali in più e soprattutto offrire ai dipendenti un’occasione unica di formarsi in qualcosa che difficilmente si riesce ad acquisire se non per particolari propensioni o iter professionali.
In più oggi, le aziende, grazie all’ausilio di accreditate e affidabili agenzie di formazione, hanno l’opportunità di accedere ai fondi interprofessionali per la formazione dei dipendenti. Questo significa che le aziende possono destinare alla formazione e aggiornamento dei lavoratori la quota pari allo 0,30 % dei versamenti INPS dei contributi.
Tutte le aziende private possono accedervi così come anche le strutture sanitarie. Grandi ospedali, grazie ai corsi BLDS che seguono il protocollo AHA e quindi un elevato standard formativo, possono scegliere di arricchire le competenze degli operatori sanitari che saranno tutti preparati ad agire in casi di emergenza e in situazioni salvavita. Tutti nella stessa maniera, tutti con il medesimo protocollo come in una sorte di “catena di montaggio” che garantisce un pronto intervento di straordinaria efficacia.
Proporre un corso di formazione in primo soccorso è un regalo non solo all’azienda e ai dipendenti ma anche alla società perché significa educare alla sicurezza.